15 luglio 2025 - Aula Magna - Università degli Studi di Teramo
Il Magnifico Rettore Christian Corsi ha illustrato questa mattina il progetto strategico della Cittadella della cultura che sorgerà a Teramo, in centro storico, nel complesso dell’ex ospedale psichiatrico Sant’Antonio Abate. Insieme al raddoppio della sede di Medicina Veterinaria e alla nascita del Centro di ricerca AgroBioServ, quello della Cittadella è uno dei progetti strategici di Ateneo che il rettore Corsi ha posto al centro del suo mandato: una imponente opera di riqualificazione urbana che vedrà la nascita di uno spazio condiviso destinato alla cultura e all’alta formazione e consentirà all’Ateneo di radicarsi in centro storico e potenziare il proprio ruolo di presidio culturale e sociale.
Il Rettore ha ripercorso l’iter che ha portato alla nascita del progetto della Cittadella, a partire dalla sottoscrizione nel 2016 del Masterplan Abruzzo-Patto per il Sud tra Presidenza del Consiglio dei Ministri e Regione Abruzzo, con lo stanziamento di 30 milioni di euro destinati al recupero e alla riqualificazione dell’area, fino al concorso di idee per la progettazione dell’opera, chiuso nel 2018.
Sono state poi illustrate le fasi più recenti, seguite alla revoca dei finanziamenti e alla successiva lunga fase di stallo che ha subito il progetto. L’iter ha ripreso impulso con la firma del nuovo atto di concessione per la realizzazione dell’opera, siglato dal rettore Corsi con la Regione Abruzzo il 27 gennaio scorso, atto che ha permesso il recupero di 20 milioni di euro di finanziamento. L’Ateneo ha potuto così procedere con la pubblicazione della procedura per l’affidamento dei lavori di realizzazione che interesseranno una superficie di 8.094 metri quadrati, rispetto ai 21.000 mq del progetto complessivo.
Il bando, chiuso lo scorso 20 giugno, ha riscosso grande interesse e il Rettore ha annunciato l’arrivo di 35 proposte. L’Ateneo ha nominato la Commissione di valutazione che dovrà esaminarle, con una tempistica di 60 giorni. Il termine per la realizzazione dei lavori è fissato per il 31 dicembre 2028. In ottica di trasparenza e di rendicontazione pubblica delle fasi e dello stato di avanzamento dei lavori, l’Ateneo ha rilasciato una prima versione del sito web dedicato all’opera (www.cittadella.unite.it), sul quale sarà possibile reperire tutte le principali informazioni e gli aggiornamenti dell’iter di realizzazione dell’opera.
L’obiettivo è di creare un centro d’eccellenza in grado di generare un impatto significativo sullo sviluppo socio economico della città e del territorio, grazie alle attività promosse, alle sinergie con istituzioni e associazioni culturali e al recupero di tanti spazi – oggi abbandonati – di forte richiamo culturale e sociale.
Il rettore Corsi ha voluto sottolineare, in particolare, il ruolo centrale dell’opera per il rilancio dell’identità del territorio e della città, vocata ad essere centro di attrazione e di eccellenza per la ricerca e la cultura, due volani fondamentali per la rivitalizzazione dell’intero territorio dal punto di vista sociale ed economico. «Questo progetto – ha spiegato – non vuole solo ricomporre una ferita urbanistica e nella memoria della città. Attraverso la Cittadella della cultura vogliamo riscoprire e sottolineare una nuova vocazione della città nel segno della cultura, dell’innovazione e della ricerca. Distinguersi e trovare una propria identità è ormai una vera e propria urgenza per una città come Teramo che assiste da tempo a un progressivo spopolamento del centro storico, che ha visto la chiusura di importanti uffici pubblici e servizi, l’erosione del sistema bancario locale, la perdita del traino del sistema manifatturiero. Serve un nuovo modello vocazionale che aiuti Teramo a distinguersi e a esprimere una propria unicità così come stanno facendo bene altre città capoluogo in Abruzzo. La Cittadella della cultura è l’occasione per farlo e, come Ateneo, intendiamo indirizzare e guidare questo percorso di rinascita per far emergere l’unicità e il valore di Teramo fuori dai suoi confini e metterla al centro di modelli e opportunità nazionali e internazionali».